Ingegneri e startup, l'innovazione che fa sviluppo del territorio
C’è il collirio hi-tech realizzato con biomateriali che rende più semplice e veloce il decorso post operatorio della chirurgia oculistica. C’è il tombino intelligente, che lancia l’allarme quando il pozzetto si sta riempiendo. C’è il braccialetto indossabile che fa da “var” per gli atleti marciatori, rilevando dalla biomeccanica dell’atleta le eventuali infrazioni della condotta di gara. C’è il sistema che dà nuova luce ad uffici e abitazioni mettendo insieme illuminotecnica e risparmio energetico. C’è questo e molto altro, attuato o in via di realizzazione, nel mondo delle startup partenopee. E c’è il nuovo approccio di due mondi, quello delle professioni e quello dell’università, che fino a qualche anno fa restavano circondati da steccati complicati da superare.
La nuova sede dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, a Palazzo Partanna, in piazza dei Martiri, si è aperta, lunedì 4 febbraio, al confronto “Gli ingegneri intervistano le startup”, con passerella per quattro iniziative della nuova imprenditoria. Hydroblink, Nexus, I-Art, SbS Engineering le sigle delle società già nate come startup o dei gruppi di ricerca che si organizzano come spin-off universitari (a questo link descritte, insieme con i protagonisti del pomeriggio, da Giovanni Capozzi, che ha resocontato l’evento per l’Ordine degli Ingegneri ). Un vis-a-vis stimolato dalle domande, che sono servite anche a misurare la distanza tuttora esistente fra le buone idee, la loro realizzazione e la successiva affermazione sul mercato. E’ importante che soggetti fra loro complementari si parlino e interagiscano in modo concreto, così come rilevante è la sinergia che l’università sviluppa con i grandi player: si guardi al ruolo cerniera dell’incubatore Campania New Steel (qui il link al sito) , nell’occasione rappresentato al vertice da Massimo Varrone e dalla sua “produzione” finora di maggior successo, la MegaRide di Flavio Farroni, nel duplice ruolo di startupper e di responsabile della Commissione speciale Start up e Spin-off dell’Ordine degli Ingegneri.
Non è tutto. L’incontro è stato aperto dalla presentazione dell’Osservatorio sulla Geografia dell’Innovazione Territoriale, in sigla OGIT, iniziativa con la quale gli ingegneri giocano una mossa importante nel dibattito della creazione di innovazione, tema al quale la Regione Campania si è finora dimostrata sensibile non solo a parole, non a caso è l’unica in Italia ad avere un assessorato specifico dedicato al ramo. Per connotarla e incuriosire, una frase (di Stefano de Falco, che ha presentato e coordina l’OGIT): “Per una startup, lo sbaglio costituisce capitale”; un dato: “l’insediamento di un’impresa innovativa in una città accresce la domanda di servizi locali nel rapporto di 1:5, contro l’1:3 nel caso di impresa tradizionale manifatturiera”; e una cartina, allegata a queste righe, da cui risulta evidente che lo sviluppo economico ha quasi identica coincidenza geografica con la distribuzione dell’innovazione.
Significative le parole del presidente Edoardo Cosenza, nel rimarcare il ruolo dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli e delle strutture di cui si è dotato nel “favorire il trasferimento tecnologico nella professione, nell’approccio ingegneristico alle nuove forme di innovazione”.
La nuova sede dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, a Palazzo Partanna, in piazza dei Martiri, si è aperta, lunedì 4 febbraio, al confronto “Gli ingegneri intervistano le startup”, con passerella per quattro iniziative della nuova imprenditoria. Hydroblink, Nexus, I-Art, SbS Engineering le sigle delle società già nate come startup o dei gruppi di ricerca che si organizzano come spin-off universitari (a questo link descritte, insieme con i protagonisti del pomeriggio, da Giovanni Capozzi, che ha resocontato l’evento per l’Ordine degli Ingegneri ). Un vis-a-vis stimolato dalle domande, che sono servite anche a misurare la distanza tuttora esistente fra le buone idee, la loro realizzazione e la successiva affermazione sul mercato. E’ importante che soggetti fra loro complementari si parlino e interagiscano in modo concreto, così come rilevante è la sinergia che l’università sviluppa con i grandi player: si guardi al ruolo cerniera dell’incubatore Campania New Steel (qui il link al sito) , nell’occasione rappresentato al vertice da Massimo Varrone e dalla sua “produzione” finora di maggior successo, la MegaRide di Flavio Farroni, nel duplice ruolo di startupper e di responsabile della Commissione speciale Start up e Spin-off dell’Ordine degli Ingegneri.
Non è tutto. L’incontro è stato aperto dalla presentazione dell’Osservatorio sulla Geografia dell’Innovazione Territoriale, in sigla OGIT, iniziativa con la quale gli ingegneri giocano una mossa importante nel dibattito della creazione di innovazione, tema al quale la Regione Campania si è finora dimostrata sensibile non solo a parole, non a caso è l’unica in Italia ad avere un assessorato specifico dedicato al ramo. Per connotarla e incuriosire, una frase (di Stefano de Falco, che ha presentato e coordina l’OGIT): “Per una startup, lo sbaglio costituisce capitale”; un dato: “l’insediamento di un’impresa innovativa in una città accresce la domanda di servizi locali nel rapporto di 1:5, contro l’1:3 nel caso di impresa tradizionale manifatturiera”; e una cartina, allegata a queste righe, da cui risulta evidente che lo sviluppo economico ha quasi identica coincidenza geografica con la distribuzione dell’innovazione.
Significative le parole del presidente Edoardo Cosenza, nel rimarcare il ruolo dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli e delle strutture di cui si è dotato nel “favorire il trasferimento tecnologico nella professione, nell’approccio ingegneristico alle nuove forme di innovazione”.
Insomma, c’è molto di buono negli spunti tecnologici della nuova imprenditorialità e autoimprenditorialità a Napoli e più in generale in Campania. Ma c’è da lavorare: soprattutto su temi quali il marketing, la brevettazione e la tutela della proprietà intellettuale, la finanza d’impresa, componenti necessarie per trasformare le idee in successi d’impresa e una rete di startup in tessuto economico che si sviluppa grazie all’innovazione.
Enrico Sbandi
enricosbandi@e-press.it
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